“Più del 90% dei microorganismi presenti in natura sono utili all’uomo e all’ambiente che lo circonda.”
Questa è stata la prima frase del mio Professore di Microbiologia durante il corso di Medicina.
E proprio di questo si è parlato lo scorso fine settimana durante un seminario sul microbiota intestinale (chiamato più comunemente flora intestinale) tenuto a Milano dal Dott. Felisi del Dipartimento di Scienze del Farmaco dell’Università degli Studi di Pavia.
Sempre più spesso si sente parlare di microbiota, in questo articolo cercherò di spiegarti cos’è e come può influire sulla tua salute.
Se soffri di uno o più di questi disturbi:
molto probabilmente hai un’alterazione della quantità e del tipo di batteri che risiedono nel tuo intestino. Questa condizione è definita disbiosi intestinale ed è spesso causa di disturbi che possono interessare non solo il tuo intestino ma addirittura il tuo intero organismo.
Ma facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire cos’è e come funziona il microbiota intestinale e perché una sua alterazione può avere così tante conseguenze sulla tua salute.
Il tuo sistema gastrointestinale è lungo circa 8 metri e la sua superficie è composta da innumerevoli pliche ed estroflessioni, in particolare a livello dell’intestino tenue, con una superficie totale pari a 350 m2. Il microbiota intestinale (chiamato anche flora intestinale) è l’insieme dei microorganismi che colonizzano la superficie del tuo intestino. Questi microorganismi sono moltissimi (un numero pari a dieci volte il numero delle cellule che compongono il tuo organismo) e non sono solo batteri, ma anche lieviti, virus e protozoi. L’intestino, inoltre, è suddiviso in porzioni che hanno caratteristiche differenti soprattutto in termini di pH (acido nello stomaco, tendenzialmente più basico a livello di esofago, intestino tenue e crasso). Questa diversità fa sì che batteri molto diversi tra loro per caratteristiche e funzioni possano colonizzare diverse parti del tuo intestino.
I più conosciuti e studiati sono:
Funzioni PROTETTIVE: sottrae spazio ai batteri patogeni e produce sostanze con azione antibiotica.
Funzioni STRUTTURALI: mantiene in uno stato di allerta il sistema immunitario stimolando la produzione di anticorpi e rafforza le giunzioni tra le cellule intestinali impendendo a sostanze nocive di raggiungere il sistema circolatorio.
Funzioni METABOLICHE: digerisce le sostanze tossiche ingerite con l’alimentazione, sintetizza vitamina K, vitamine del gruppo B e acidi grassi a catena corta indispensabili per la corretta funzione delle giunzioni intercellulari, metabolizza i sali biliari e il colesterolo, condiziona l’assorbimento del ferro.
La disbiosi intestinale acuta, cioè l’alterazione rapida del microbiota, provoca sintomi importanti (diarrea, vomito, dolori addominali) e può essere causata da:
La disbiosi intestinale cronica, cioè l’alterazione del microbiota che permane per molto tempo, provoca sintomi più sfumati ed è più spesso causata da:
L’alterazione quantitativa e/o qualitativa del microbiota è detta disbiosi intestinale e comporta una serie di effetti dannosi per la funzione del tuo sistema gastrointestinale come:
Se la disbiosi intestinale si protrae per molto tempo si parla di disbiosi intestinale cronica. Tale condizione provoca un’infiammazione del tratto gastrointestinale che a sua volta determina l’alterazione delle giunzioni che si trovano tra le cellule intestinali. Questo causa la cosiddetta sindrome dell’intestino permeabile: sostanze nutritive non adeguatamente digerite, allergeni, germi e sostanze nocive eventualmente presenti nel cibo raggiungono la circolazione sanguigna e determinano una infiammazione sistemica. Tale infiammazione può essere coinvolta nell’insorgere di:
Migliora la tua alimentazione: un’alimentazione il più possibile varia è un valido aiuto per la tua flora intestinale. Prediligi pane e pasta integrali, evita i prodotti confezionati o molto raffinati, riduci gli zuccheri, mangia molta frutta e verdura, riduci il consumo di caffè.
Ripristina la tua flora intestinale: i probiotici, chiamati anche più comunemente fermenti lattici, se assunti in dose e tempi adeguati sono un aiuto fondamentale per il tuo intestino. L’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) definisce probiotici i batteri che soddisfano i seguenti requisiti: non devono esser nocivi per l’uomo, devono essere attivi e vivi quando raggiungono l’intestino, devono essere in grado di moltiplicarsi nel nostro intestino, devo essere resistenti agli antibiotici.
Aiutati con l’Omeopatia: anche l’Omeopatia può avere un ruolo nel ristabilire l’equilibrio del tuo microbiota, specialmente nelle disbiosi croniche che si associano ad un’infiammazione sistemica. Agisce infatti su tutto l’organismo, non solo a livello gastrointestinale.
I rimedi omeopatici più frequentemente utilizzati in questa condizione sono: Argentum Nitricum, Arsenicum Album, Lycopodium Clavatum, Nux vomica, Sulphur, Thuja.
Come scegliere il rimedio omeopatico più adatto a te? Non siamo tutti uguali: l’alterazione cronica della flora intestinale in qualcuno può causare sintomi prevalentemente a livello gastrico come bruciore, gastrite, reflusso, in altri può interessare di più il colon con stipsi o diarrea e flatulenze offensive, in altri ancora può coinvolgere principalmente l’intestino tenue con gonfiore e meteorismo. Durante la visita il Medico Omeopata raccoglie in modo accurato e completo tutti i tuoi sintomi, in modo da individuare il rimedio più indicato per il tuo disturbo.
Bibliografia: Il ruolo dei probiotici nel mantenimento e nel ripristino dell’eubiosi intestinale. Edoardo Felisi. Modulo Corso ECM Integratori alimentari: evidenze scientifiche e corretto impiego.
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